Premio Poeti dalla Frontiera

In continuità con il tema portato avanti negli anni sulla parola creativa e di partnership, in questo nuovo progetto, dal titolo Poeti dalla frontieraALL, in collaborazione col Partnership Studies Group, si prefigge di creare un premio, auspicabilmente ripetibile nei prossimi anni, che valorizzi l’espressione poetica e la scrittura creativa, nell’intento di attraversare confini interdisciplinari, esplorare paesaggi mutevoli e complessi, tracciare percorsi in territori ‘differenti’, dal locale al globale, per realizzare un laboratorio sperimentale, multidisciplinare, poetico e artistico dove sviluppare una cultura di ‘cura’ e di partnership secondo i principi proposti dal Partnership Studies Group. Dato che la poesia si esprime in linguaggi e forme espressive differenti, come tessere multicolori di un unico mosaico, il premio è pensato anche per altre ‘arti’, come figure della presenza costante dell’umano, tracce incancellabili di un percorso dove essere e divenire s’incontrano, trame cangianti e magiche d’itinerari spirituali e artistici, come nelle vie dei canti degli aborigeni australiani, o altri ‘cantori dei confini’. La poesia, in particolare quella delle lingue minoritarie, è spesso un canto a più voci che narra storie di forza, coraggio e grande amore per le proprie radici, lingua, tradizioni e cultura. 

Parallelamente alla dimensione letteraria, la poesia svolge una serie di funzioni che spaziano dalla ‘rappresentazione’ identitaria, alle pratiche pedagogiche, ai rituali di propiziazione sciamanica per la comunità. Il premio intende promuovere nuove prese di consapevolezza su questi molteplici ruoli e significati della poesia nel mondo contemporaneo, valorizzando figure di poeti e artisti che operano attraverso i confini, tra pratiche, generi, culture, e che recuperano forme artistiche scomparse o minacciate, che compiono esperimenti portando la poesia in nuovi territori o riportandola ‘a casa’ da luoghi apparentemente lontani.

Il premio verrà conferito per l’attività di respiro internazionale di studiosi, artisti, poeti, che rappresenti in ambito culturale, letterario, poetico, linguistico, scientifico spinte interdisciplinari aperte e coraggiose. 

Il premio verrà attribuito ad insindacabile giudizio di parte di una Commissione internazionale appositamente istituita, presieduta dalla Prof.ssa Antonella Riem, Università di Udine, Italia. La Commissione è così composta: Professoressa Onoraria Sue Ballyn Università di Barcellona, Spagna; Prof. Franco Cardini, Professore Emerito di Storia medievale, Istituto di Scienze Umane e Sociali, Scuola Normale Superiore, Italia; Professoressa Emerita Coral Ann Howells, Università di Reading Regno Unito; Prof. Anselmo Paolone, Università di Udine, Italia.

Il premio potrà essere riproposto anche in anni successivi per poeti e artisti di rilievo internazionale.

IN MEMORIA DI FRANCESCO BENOZZO, AMATO AMICO, SCIAMANO, POETA E BARDO

Antonella Riem Natale per il Partnership Studies Group internazionale e la Global Academy of the Liberal Arts

Cari colleghi e amici,

È con il cuore pesante che condivido la devastante notizia della morte improvvisa per infarto del nostro amato amico Francesco Benozzo, poeta, cantore, musicista e bardo, nonché nostro candidato al premio Nobel per la letteratura. Questa è una perdita immensa per tutti noi amici, colleghi, e il più ampio mondo di erudizione, poesia, musica e canzone. In onore della sua straordinaria eredità e per celebrare la bellezza, la luce e la verità che ha portato al mondo, vorrei condividere un estratto dell’epilogo che ho scritto per la terza pubblicazione del suo brillante, originale e stimolante lavoro poetico, parte della nostra serie ALL UNIUD Forum editrice. Sciamanica. Poemi dai confini dei mondi. Poems from the Borders of the Worlds (2013-2023) è la terza pubblicazione della nostra serie ALL di un libro di Francesco Benozzo, che completa un’importante triangolazione. La prima pubblicazione dei canti dei Bardi gallesi è la base di questo triangolo equilatero creativo, dove Benozzo recupera e presenta quello che pensa sia il fondamento della nostra poesia del mondo, cioè i canti/poemi dei bardi nelle antiche tradizioni celtiche. Benozzo li immagina come uomini costantemente esposti all’inclemenza del tempo, con caviglie appiccicate di alghe, dopo che hanno camminato lungo i tavolati e le scogliere che ritmicamente e pericolosamente sono sommerse dall’alta marea e ritornano in superficie con la bassa. Li immagina in movimento costante sugli estuari dei fiumi e nei piccoli villaggi dell’interno, figure classiche di dissidenza poetica, che combatterono attraverso la poesia e il canto, cercando di mostrare ciò che aveva davvero importanza, gli elementi permanenti e fondamentali della natura e della vita, lontani da vuote abitudini e costumi sociali. Benozzo è convinto che una rinascita possa aver luogo grazie alla parola poetica e al canto espressi attraverso una dissidenza poetica legata agli antichi grandi paesaggi, piuttosto che connessi ai branchi umani di Homo Sapiens, con le sue appropriazioni distruttive della Terra per i suoi propri vili scopi. Benozzo parla di alcune sparse voci solitarie che continuano a dirci dei venti e delle maree e di uomini e donne che non si possono rassegnare alle ingiustizie del mondo. Questo è anche il ruolo della sua stessa voce poetica, nella poesia, nel canto, nel lavoro accademico e nella dissidenza poetica. Continua a ispirare giovani e vecchi che si incontrano con il suo lavoro e con lui stesso nelle sue lezioni/concerto nel mondo che hanno avuto origine in bellezza, anche grazie alla sua vittoria nel 2022 della prima edizione del Premio internazionale Poeti dalla Frontiera. Il premio è stato consegnato il primo di luglio 2022 nei Giardini di Palazzo Antonini, dell’Università di Udine. Questa è la motivazione della Giuria Internazionale:

Francesco Benozzo attraversa in modo incantevole e originale diversi generi poetici, mettendo in equilibrio il potere visionario con una lettura profonda dei paesaggi esperiti e attraversati in una ‘aderenza spontanea’ al loro ritmo, come ci fa sperimentare con la sua voce e il ritmo dell’arpa in un’esperienza lirica del mondo naturale. Grazie al suo prezioso lavoro etnofilologico, sociale, culturale e al suo impegno civile è riuscito a ravvivare le antiche tradizioni native, dando voce a paesaggi ancestrali ai margini e sui crinali esplorati come camminatore che si muove lungo una linea sottile, come un acrobata, al limitare della mitologia, della lirica e del canto. Significativa e originale la sua idea di poesia che costruisce ‘dimore insolite’, che si ‘manifesta sottraendosi’, sempre attuata sulle alte scogliere e ai limiti delle terre emerse, in una dimensione atemporale e universale, che scandisce, al ritmo del passo camminato, una inquietudine positiva, erratica e nomadica, aperta al dialogo con i luoghi e con il canto degli antichi Bardi.

Questo è un caro ricordo di quella occasione davvero speciale.

Il secondo lato di questo triangolo è un manifesto poetico, denso, stimolante e penetrante sull’idea che Benozzo ha della poesia, nelle sue molteplici connessioni ed echi col mondo naturale e il canto. The Ridge and the Song. Sailing the Archipelago of Poetry indica un sentiero per l’amante/fruitore della poesia, in particolare per chi pensa che la poesia possa ancora salvare il mondo. Ci porta nel fulcro segreto/sacro della poesia e dei suoi poemi, con la loro misteriosa energia creativa, piena di improvvise rivelazioni, altezze incredibili e abissi terribili di magnificenza e verità. Benozzo esplora i modi in cui Homo Poeta compone e canta il cosmo e dà voce ad un dialogo poetico e a un rispecchiamento fra mondo interiore ed esterno, il Paesaggio e l’Anima. Così, il poeta è l’ancestrale sciamano che, come i bardi gallesi, mentre ritualmente cammina nel paesaggio, ne esprime l’integrità e la grazia, per coloro che possono ascoltare a cuore aperto.

Il terzo lato di questo triangolo equilatero, benvenuto e applaudito, è questa pubblicazione: Sciamanica. Poemi dai confini dei mondi. Poems from the Borders of the Worlds (2013-2023). Per merito della graziosa collaborazione fra Chiara De Luca, con la sua preziosa casa editrice Kolibris, e la nostra serie ALL, Forum Editrice Universitaria, mettiamo insieme qui i sette principali Poemi di Francesco Benozzo, pubblicati negli ultimi dieci anni, con una traduzione in inglese del poeta canadese Gray Sutherland. Sono testi epici e mitologici composti principalmente in una modalità orale, en plein air, e poi trascritti nei taccuini di Benozzo. Il poeta si muove dentro un contatto fisico assoluto con i paesaggi naturali e crea poemi che sono “in bilico tra canto sciamanico e cosmogonia del cuore umano”, come ha scritto di lui il poeta statunitense Barry Wallenstein. Il critico letterario M. Lope Estrada descrive così l’attività poetica di Benozzo: “Visionario, spiazzante, epico, Benozzo ha una capacità solo sua di riportare la parola al momento in cui ogni parola nominò il mondo la prima volta. […]. Ciò che questo poeta coerentemente e sorprendentemente mette in atto, poema dopo poema, è una rivoluzione dell’idea stessa di poesia: senza mezzi termini, e con la sua dimensione atemporale e universale, in questo momento è lui l’Omero della post-modernità”.

Così, i suoi Poemi appaiono elegantemente tutti insieme per la prima volta, qui, in Sciamanica. Poemi dai confini dei mondi. Poems from the Borders of the Worlds (2013-2023), in un volume il cui titolo, collegato allo sciamanesimo, manifesta una connessione profonda e creativa con il Master in Partnership Studies e Tradizioni Native che dirigo, attivo nel mio Dipartimento DILL, dell’Università di Udine, dal 2020-2021. La conoscenza accademica di lunga data di Benozzo e la sua profonda esperienza delle tradizioni sciamaniche native del mondo, è stata l’occasione per invitarlo a partecipare al Comitato Scientifico Internazionale del Master, insieme ad altri esperti internazionali di sciamanesimo. Questo è stato l’inizio di una profonda e proficua collaborazione, e una lunga amicizia che ha portato e porterà sempre a molti progetti interessanti e preziosi, come queste opere editoriali, concerti, progetti, conferenze e molto altro ancora.

La prima cosa che voglio menzionare dei Poemi di Benozzo è l’originalità epica, la freschezza e la potente risonanza dei suoi titoli, così lontani da qualunque tendenza poetica di moda, vuota e superficiale, che ha l’obiettivo di stuzzicare il palato di un pubblico abituato a gusti sintetici, pieni di aromi di laboratorio ma privi di qualunque forza nutritiva. Inerti, morti, vuoti. Al contrario, questi titoli, queste parole nobili e antiche, purificate dal loro uso quotidiano e banale, rinnovate e trasformate attraverso il potere poetico dell’osservazione intenta, creano un’allerta potente per la mente e per i sensi. Invitano ad uno sguardo e a un ascolto saldi e appassionati, che preparano il lettore ad essere pronto a muoversi con i versi e i paesaggi che coprono – o che cercano di scoprire.

Onirico Geologico / Oneiric Geological (2013); Felci in rivolta. Un Poema orale in quattro parti / Ferns in Revolt. An Oral Poem in Four Parts (2016); La capanna del naufrago / The Castaway’s Shack (2017); Stóra Dímun. Poema camminato / A Walked Poem / Gonguríma (2019); Poema dal limite del mondo / Poem from the Edge of the World (2019); Máelvarstal. Poema della creazione dei mondi / Poem of the Creation of the Worlds (2020); Autoktonia. Poema del suicidio / Poem of the Suicide (2021). Questa è sin qui la produzione poetica pubblicata di Benozzo. In ogni modo, migliaia di versi giacciono semi-dormienti e secretati nei suoi taccuini e nelle sue registrazioni. Spero presto vedano la luce e siano lanciati nel mondo, a beneficio della bellezza e della poesia, per portare la loro ricchezza di percezioni, vibrazioni, parole, arpa, canto. Un dono di poesia, bellezza e verità deve essere rivelato apertamente, appassionatamente, con tutto il cuore. Deve essere condiviso come benedizione di partnership per il mondo, per prendere il volo e la luce, per illuminare i nostri sentieri.

Come dice Benozzo, dell’Anima ben poco conosciamo: qualcuno afferma ch’essa si disseti alle sorgenti d’alba, come brezza. Benozzo pensa a lei, invece, come a belva: una creatura magnanima e feroce che abbraccia noi umani, di tanto in tanto, come la tigre abbraccia, di tanto in tanto, gli alberi innamorati nella selva. Leggere i poemi di Benozzo è come essere abbracciati dalla selvaggia, magnanima e feroce tigre innamorata, la nostra Anima selvatica, così appagando la nostra sete di Bellezza e Verità, all’alba, “bevendo il latte del Paradiso” nei versi dei Poemi di Benozzo, come in quelli del bardo gallese Taliesin:

Io fui tra gli uomini saggi

Io sono il vecchio, sono il nuovo corso

sono la voce, sono l’anima degli uomini.

Io sono un bardo, non compongo per gli altri,

Io sono il principio, sono la vita delle cose.[1]

Francesco, Riposa in Pace e Luce e Bellezza e Verità. Tu sei la Vita delle cose.


[1] Benozzo, Francesco, Poeti della marea. Canti Bardici Gallesi dal VI al X secolo. Udine, Forum, 2022, p. 61.

VINCITORE 2022: FRANCESCO BENOZZO

Nel 2022, il Comitato del Partnership Studies Group (USA, Australia, UK, Francia, e Italia), presieduto dalla Prof.ssa Riem, assegna il premio “Poeti dalla frontiera” al Prof. Francesco Benozzo. Benozzo è stabilmente candidato al Premio Nobel per la Letteratura dal 2015, con candidature rese pubbliche dal PEN International, e quest’anno è anche il nome italiano proposto per il prestigioso Berggruen Prize for Philosophy and Culture. Benozzo è autore di lunghi poemi epici-orali tradotti nelle principali lingue, tra i quali si ricordano i recenti Autoktonia. Poema del suicidio (2021), Máelvarstal. Poema della creazione dei mondi (2020), Poema dal limite del mondo (2019) e Poeti della marea. Canti bardici gallesi dal VI al X secolo (2022).

Il critico Lope Estrada così descrive Benozzo: “Visionario, spiazzante, epico, ventoso, Benozzo ha una capacità solo sua di riportare la parola al momento in cui ogni parola nominò il mondo la prima volta. […]. Ciò che questo poeta coerentemente e sorprendentemente mette in atto, poema dopo poema, è una rivoluzione dell’idea stessa di poesia: senza mezzi termini, e con la sua dimensione atemporale e universale, in questo momento è lui l’Omero della post-modernità”.

Il primo di luglio nel giardino di Palazzo Antonini, Università di Udine, si è svolta la cerimonia di premiazione. La Prof.ssa Riem ha consegnato la pergamena e letto le motivazioni del Premio:

“Francesco Benozzo attraversa in modo incantevole e originale diversi generi poetici, mettendo in equilibrio il potere visionario con una lettura profonda dei paesaggi esperiti e attraversati in una ‘aderenza spontanea’ al loro ritmo, come ci fa sperimentare con la sua voce e il ritmo dell’arpa in un’esperienza lirica del mondo naturale. Grazie al suo prezioso lavoro etnofilologico, sociale, culturale e al suo impegno civile è riuscito a ravvivare le antiche tradizioni native, dando voce a paesaggi ancestrali ai margini e sui crinali esplorati come camminatore che si muove lungo una linea sottile, come un acrobata, al limitare della mitologia, della lirica e del canto. Significativa e originale la sua idea di poesia che costruisce ‘dimore insolite’, che si ‘manifesta sottraendosi’, sempre attuata sulle alte scogliere e ai limiti delle terre emerse, in una dimensione atemporale e universale, che scandisce, al ritmo del passo camminato, una inquietudine positiva, erratica e nomadica, aperta al dialogo con i luoghi e con il canto degli antichi Bardi”.

“Premio Poeti dalla Frontiera” con il contributo di:

Comitato Organizzativo: Prof.ssa Antonella Riem, Dott. Mattia Mantellato, Dott.ssa Giada Ganis.

Il momento della premiazione (da sinistra: Antonella Riem, Francesco Benozzo e Mattia Mantellato)
L’intermezzo di danza interpretato da Alberta Schenardi e curato da Mattia Mantellato

EVENTI COLLATERALI

Giovedì 13 ottobre 2022

Liceo Leopardi Majorana, Pordenone

ALL e PSG (Partnership Studies Group) presentano la lezione dal titolo “Perché la poesia può salvare il mondo”, a cura di Francesco Benozzo, vincitore del Premio internazionale “Poeti dalla frontiera” 2022. La lezione si è tenuta dalle 10:30 alle 12:30.

Venerdì 11 Novembre 2022

Sala Ajace, Piazza Libertà, Udine

ALL e PSG (Partnership Studies Group) presentano l’evento dal titolo “Tra sogni e rivolte”, a cura di Francesco Benozzo, vincitore del Premio internazionale “Poeti dalla frontiera” 2022. La lezione si terrà alle 17:30.

Sabato 12 Novembre 2022

Auditorium Zanon, Udine

ALL e PSG (Partnership Studies Group) presentano l’incontro dal titolo “Perché la poesia può salvare il mondo”, a cura di Francesco Benozzo, vincitore del Premio internazionale “Poeti dalla frontiera” 2022. L’incontro si terrà dalle 10:30 alle 12:30

Venerdì 20 gennaio 2023

Ex Convento San Francesco, Pordenone

ALL e PSG (Partnership Studies Group) presentano l’evento concerto dal titolo “Di terra in terra. Un viaggio lungo i sentieri dell’arpa”, a cura di Francesco Benozzo, vincitore del Premio internazionale “Poeti dalla frontiera” 2022. L’evento avrà luogo alle 18:30.